venerdì 20 settembre 2013

InfanziaGialla

Buonasera, io sono Yellow e questo è il primo post del mio blog, Infanzia Gialla.
Perché proprio Infanzia Gialla? Beh, innanzitutto perché parlerò di bambine e di bambini. Chiariamo subito, questo non è un blog che consiglia come e per quanto tempo allattare, a che asilo mandare il pargolo o come vestirlo per un pomeriggio dagli amichetti. Questo non è un mummy blog. Io non sono una mamma. Sono semplicemente una ragazza a cui piacciono i bambini, a cui piace parlare con loro e di loro.
Sono una studentessa, quindi principalmente studio, quando non studio e trovo qualche cliente, faccio la babysitter. Dunque, studentessa, babysitter occasionale, blogger, cosa manca? Ah, dimenticavo. Sono una femminista. Seguo parecchi blog femministi e sono un'attiva commentarice. Forse pensate che la femminista per antonomasia detesti i mocciosi, ma fatemi dire che vi sbagliate di grosso. La maggioparte delle femministe ama i bambini, non per niente molte delle loro campagne riguardano il mondo dell'infanzia, da proteggere e salvaguardare in modo che sia il più lungo e sereno possibile. Se posso inagurare il mio blog facendo un po' di pubblicità vorrei subito citare come esempio la campagna #liberainfanzia del blog un altro genere di comunicazione che mette in luce i messaggi sessisti e misogini veicolati da molti dei cartoni animati più amati dai piccoli, nelle pubblicità dei loro giocattoli, negli stessi giocattoli, nei vestiti, nei libri di testo delle elementari, nei romanzi e molto altro. Non mi dilungo ulteriormente sulla campagna, ma vi consiglio di darci un'occhiata prima ancora di continuare a leggere il mio post, perché ne vale davvero la pena. Un altro blog che seguo e che parla spesso in maniera critica dei cartoni per l'infanzia e dei messaggi che lanciano ai ragazzini è il blog Il ricciocorno schiattoso. Proprio in uno dei suoi ultimi post, l'admin metteva in luce lo svilimento del femminismo perpetrato da parte di un cartone per bambini, poiché una degli antagonisti dei due eroi, sedicente femminista, viene dipinta come una pazzoide misandra. Uno dei commenti al post, che ho trovato molto arguto e vi consiglio di leggere, diceva più o meno così:
"la maggior parte dei cartoni hanno protagonisti maschi, le femmine sono relegate al ruolo di accessorio estetico-presenza isterica-premio-consolazione-cura-oggetto amoroso/”sessuale”".
Vorrei che vi prendeste qualche minuto per riflettere su questa frase e poi rispondeste alla seguente domanda: siete d'accordo?
Io no. Non sono d'accordo con questo commento. E' vero, c'è un buon numero di cartoni animati che rappresenta le femmine solamente come antagoniste (più che malvagie, isteriche e pazzoidi), come passivi oggetti del desiderio del protagonista, o come "crocerossine" del gruppo, dolci, silenziose, remissive, dedita alla cure di un qualsiasi maschio, ma ce ne sono moltissimi altri che invece hanno come protagoniste, o tra i protagonisti, ragazze e bambine forti, intraprendenti che esulano totalmente dai ruoli sopracitati. Il mio blog nasce per parlare di loro. Non solo, il mio blog nasce per mostrare tutti quei cartoni animati, film per bambini, giocattoli, libri e pubblicità che non veicolano messaggi sessisti e dannosi, bensì positivi ed utili. Vorrei completare le campagne come #liberainfanzia o il lavoro di ricciocorno con una mia pars construens. Loro ci dicono da cosa dobbiamo diffidare, io di chi ci possiamo fidare. Loro ci mettono in guardia su cosa è sessista ed io vi mostro cosa è femminista, e scopriremo così che i cartoni, i giocattoli ed i libri per la parità di genere non sono così rari come sembrano. I miei primi post saranno dedicati a quei personaggi femminili di alcuni cartoni animati per l'infanzia che non sono confinati in stereotipi sessisti e che esulano dal binomio strega/fata cui siamo abituati. Nel prossimo post, anticipo, analizzerò le tre protagoniste di tre cartoni animati positivi dedicati ai bambini di età prescolare. Avete già qualche idea? Provate ad indovinare di chi parlerò?
Spero mi seguirete numerosi in questo viaggio e mi darete le vostre opinioni.
Adesso devo spiegarvi il perché della parola Gialla. Il giallo, insieme al verde, è il colore delle tutine che solitamente i genitori comprano per il loro bebè, quando è ancora nella pancia della mamma e non ne si conosce il sesso. Questo perchè il giallo, come il verde, è considerato, nella mentalità comune, che purtroppo vede il rosa e l'azzurro come appannaggio rispettivamente del sesso feminile e del sesso maschile, un colore che va bene sia per i bambini che per le bambine. Un colore che accoglie tutti. Un colore libero dagli stereotipi. Il giallo, poi, è un colore vitale, dirompente, esplosivo, un colore che mi sembra perfetto per indicare come dovrebbe essere l'infanzia di tutti, bambine e bambini. Un'infanzia per cui noi abbiamo il dovere di lottare. Un'infanzia libera.
E gialla.

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