lunedì 10 marzo 2014

Le ragazze "indemoniate" del Fatto Quotidiano

Giuro che oggi avrei voluto scrivere tutt'altro post. Tanto per ritornare all'intento iniziale del mio blog, infatti avrei voluto parlare di un cartone animato e analizzarne sia gli stereotipi di genere al suo interno che gli aspetti positivi. Invece commenterò un articolo apparso di recente (giovedì scorso mi pare) sul Fatto Quotidiano sulle ragazze di oggi. Se volete leggere l'articolo per intero cliccate qui. Non voglio soffermarmi sulla pillola anticoncezionale (che è difficile da reperire per una donna adulta, figurarsi per una minorenne) e nemmeno sulla linea netta che separa le brave ragazze da quelle cattive (le cattive sono aggressive, fameliche, assetate di sesso; la buona è carina, guai a non sottolinearlo, sensibile e un po' bambina, ci suggeriscono le stelline disegnate sul braccio), non parlerò nemmeno dei maschi, i ragazzi, perennemente descritti come bamboccioni incapaci di intendere e di volere che sono alla totale mercé delle "indemoniate". Non ne parlerò perché lo hanno già fatto altri post, con alcuni sono d'accordo, con altri meno e vi linko qui il mio preferito. Ecco invece quello che voglio dire io sull'articolo.
Chiariamoci, sul sesso si raccontano e si sono sempre raccontate un sacco di palle. Suvvia siate onesti/e con voi stessi/e, non vi è mai capitato di gonfiare un po' la storia del vostro primo, secondo, quinto bacio e trasformarlo in qualcosa di più o di inventarvi di sana pianta una folle avventura estiva quando invece avete passato l'estate con i nonni ottuagenari di Caltavuturo a farvi raccontare la seconda guerra mondiale? Ricordo che quando andavo al liceo (fino a due anni fa) sul muro del bagno delle ragazze c'era scritto qualcosa come "quest'estate ho fatto l'amore contemporaneamente con due ragazzi, è stato bellissimo, voglio rifarlo", vi sembra attendibile? Sono queste le fantomatiche dichiarazioni su cui si è basata la Borromeo?
Da neo-ventenne con moltissimi amici ancora al liceo, sono pronta a scommettere che la maggiorparte delle ragazze (ma anche dei ragazzi) che vantano di essersi “trombate” questo e quello ed entrano in classe urlando “mi hanno stappata” con ogni probabilità non hanno mai nemmeno visto un ragazzo nudo. Inoltre confesso di aver sentito davvero ben poche coetanee parlare di sesso in maniera così “consumistica” e dalla stanza accanto mia sorella mi conferma di non aver sentito nemmeno lei nulla di questo tipo, fatta eccezione per una sua amica delle medie che faceva discorsi simili a quelli riportate dalla Borromeo, discorsi che erano, sì, avete indovinato, tutte palle. Quindi o sia io che mia sorella siamo finite nelle due classi, in due licei diversi per di più, più puritane della nazione oppure non fatico a credere che l’articolo sia molto gonfiato.
Concediamo però alla Borromeo il beneficio del dubbio. Concediamole per un attimo il lusso della nostra fiducia e crediamole quando ci dice che le ragazze di quel liceo (non "tutte le ragazze" perché neanche con tutta la fiducia del mondo non potrei fidarmi di tanta superficialità) parlano così. Io sono convinta che c’è un motivo, anzi diversi motivi.
Il primo che mi viene in mente è un meccanismo di difesa, ci si para come si può dalla mercificazione della donna. Gli uomini cambiano (più che altro sono spinti a cambiare) donna una volta a settimana? Va bene anche noi ci scopiamo più ragazzi possibile. Tu vedi la donna solo come una gnocca? Io vedo l’uomo solo come un cavatappi che mi deve “sverginare”. Tu mercifichi me? Va bene, io mercifico te. Non mi importa chi sei, il tuo nome, il tuo aspetto, non mi importa delle tue carezze, non mi importa se ci tieni a me, se mi ami, se ti piaccio, se ti sto almeno simpatica, non mi importa nemmeno che tu mi dia piacere. Voglio solo fare sesso, voglio usarti per perdere la verginità, tu non sei niente altro, perché niente altro per te sono io. E' il classico leitmotiv “Se non puoi batterli unisciti a loro”. Il corpo della donna è mercificato, lo vediamo tutti i giorni, i culi accanto alle notizie di femminicidio, gnokkatravels, le veline, le velone, donne nude per vendere qualsiasi prodotto, tutto ci comunica che alla fine della donna è questo che interessa, il suo aspetto fisico e la sua disponibilità a dare piacere sessuale all’uomo (nemmeno a riceverlo) il resto è fuffa.

Il gioco a premi per famiglie "Avanti un altro" in onda su Canale 5 alle 18.30












Cosa può fare una ragazza davanti a tutto questo? Forse può solo arrendersi. Non tutte lo fanno fortunatamente, ma alcune non riescono e non vogliono passare la loro adolescenza, forse la vita intera a lottare e quindi cedono le armi e accettano di essere una merce e fanno vedere che a loro sta bene essere una merce, perché così gira il mondo e ci dobbiamo svegliare e non essere ingenue che credono ancora alle favola (la favola che agli uomini e al mondo generale importi altro rispetto alla vagina). Gli uomini, gli adulti, la vecchia generazione ci ha propinato un sistema per anni e noi lo abbiamo accettato e ci sguazziamo benissimo, tanto da non essere più solo merci, ma diventare anche noi mercificatrici di corpi altrui.

Le ragazze vogliono essere "stappate" e liberarsi il più velocemente possibile della loro verginità? Forse è perché se non lo fanno spesso il risultato è questo.


Ora voglio dire una cosa. I ragazzi non sono stupidi, l’ipocrisia la imparano crescendo e prima ancora che a metterla in atto imparano a fiutarla, imparano prestissimo. Non ha senso ripetere alle ragazze “l’aspetto non è tutto” o “devi rispettarti” se poi chi lo dice due minuti dopo cerca “farfallina Belen” su youtube o guarda “Veline”. Non ha senso dire di farlo con una persona speciale, che si ama o di farlo solo perché si vuole farlo e non perché si deve, se poi sul web si dà addosso alle "fighe di legno", quelle che "ti ho offerto la cena, comprato i fiori, portato al cinema e tu ancora non me la dai? Allora vaffanculo!". Che senso ha raccomandare alle proprie figlie di non svendersi se poi si compra sesso dalle prostitute (che magari hanno la loro età o sono poco più grandi), ma credete davvero che i ragazzi e le ragazze non la vedano tutta questa falsità e non ne siano schifati? E sono ancora più schifati dalla morale che viene fatta loro, dovrebbero rispondere ai genitori (nella maggioranza dei casi) “ma senti chi parla”. Perché ci lamentiamo di questa generazione? Sono vent’anni almeno che gli prepariamo questa strada.





Donne brutte che si permettono di non soddisfare sessualmente chi le considera? Abominevole!!