martedì 23 dicembre 2014

Pelle d'oca

Come? Non scrivo da Settembre? Come vola il tempo quando gli esami sono all'orizzonte, ma ora basta parlare di me, largo all'argomento di questo post davvero poco natalizio. Siccome è da un bel po' di tempo che non parlo esplicitamente di modelli o prodotti destinati all'infanzia che trovo positivi (se non per altro, per un'infanzia libera da stereotipi di genere) ho deciso di farlo adesso, parlando di una collana di libri per bambini che se siete cresciuti, come me, tra gli anni '90 e i primi anni 2000 conoscerete molto bene.

Pelle d'oca,
stai attento,
stai per prenderti
uno spavento!* 

Piccoli Brividi, in inglese Goosebumps (letteralmente Pelle d'oca da cui nasce il titolo del post) è una serie di libri per bambini scritta dallo statunitense R.L.Stine di genere horror. Vi ricordate i libri che le vostre maestre delle elementari non volevano vedere circolare fra i banchi additandoli come pattumiera e minacciandone il sequestro? Sì, sono proprio questi. Eppure probabilmente molti di noi hanno sviluppato amore o almeno interesse per la lettura anche grazie anche a loro. I libri sono economici, le storie sono avvincenti, si leggono velocemente e il finale non è mai banale. Certamente non si sta parlando di capolavori della letteratura per l'infanzia e non intendo suggerire agli insegnanti di aggiungere Piccoli Brividi alla lista di libri per le vacanze accanto a "La fabbrica di cioccolato" (a proposito, ma sono l'unica a trovare Willy Wonka un personaggio odioso nonostante il libro ai tempi mi sia anche piaciuto?) e "Ascolta il mio cuore", ma io penso che spesso basti una storia accattivante per accendere in un bambino la scintilla della lettura e questi libri certamente lo sono, accattivanti. Di cosa parlano dunque le storie? E' presto detto. I racconti di Piccoli Brividi sono, appunto, storie dell'orrore per bambini, diciamo dai sette agli undici anni (anche se non mi piace classificare i libri per età e non sono palesemente capace). Sono quasi sempre narrati in prima persona, il protagonista è un ragazzino o una ragazzina spesso di un'età fra i nove e i dodici anni ed è sovente affiancato/a da un comprimario, spesso il fratello, la sorella o l'amico del cuore. Nel corso del romanzo, protagonista e comprimario fanno spiacevoli incontri con creature spaventose e sovrannaturali, quali mummie maledette, pupazzi stregati, golem de fango, spettri malinconici e fattucchiere vendicative, fissate con le buone maniere. Per liberarsi di queste spiacevole presenze e delle loro maledizioni, i ragazzini si servono del loro ingegno e del coraggio, ma quasi sempre a ribaltare le carte in tavola, nel bene o nel male, è un'intuizione particolare, l'intervento di un insospettabile personaggio secondario o un colpo di scena che regala ad ogni volume un finale a sorpresa tipico del genere horror (la protagonista scopre di essere un fantasma, piuttosto che un mostro, il pericolo che si credeva scampato si ripresenta, eccetera). Come ho già detto, non si tratta di capolavori, ma di romanzi innocui che possono soddisfare il desiderio dei più piccoli di avvicinarsi all'horror (si sa che spesso i bambini tra le elementari e le medie sono irrimediabilmente attratti da film, libri e leggende metropolitane "di paura" e allo stesso modo tremendamente spaventati), senza incappare in porcherie come questa (ultimo grido fra i decenni di mia conoscenza).
Parliamo di uno dei motivi per cui ancora oggi li ricordo con piacere e li consiglierei a dei giovani lettori: la parità di genere. I libri scritti da Stine sono più di ottanta, ovviamente non li ho letti tutti (facciamo una quindicina) e non andrò certo a controllare la trama di ognuno, ma in linea di massima posso affermare che, tra protagonisti e comprimari, si alternano maschi e femmine. I comportamenti dei ragazzi non sono dettati dal loro genere, non ci sono qualità e difetti tipicamente maschili o femminili. I bambini vivono spaventose avventure provando paura, terrore, esultanza, sollievo, sorpresa, disgusto, indipendentemente dal loro sesso. Sono richiamati ad affrontare le propria paure e a trovare una soluzione rapida per mettersi in salvo che siano giovani ragazze o giovani ragazzi. I pregi e i difetti, le speranze e le paura non sono la prerogativa di un sesso determinato, né di una generazione determinata, ma patrimonio comune di tutti e credo sia questo il motivo per cui, nonostante la semplicità, i libri hanno avuto molto successo tra entrambi i sessi. Tutti i bambini desiderano farsi degli amici e si sentono tristi se non vi riescono, tutti cercano di apparire al meglio davanti ai coetanei anche quando si sentono insicuri, si sentono spesso incompresi o sfiduciati dagli adulti che sono distanti, ingiusti e non comprendono, sono affascinanti dalle leggende di mostri e spettri e terrorizzati quando le loro più intime paure si materializzano nella realtà.
Del resto, il sovrannaturale e l'orrorifico hanno sempre affascinato e spaventato sia i maschi che le femmine ed ognuno di noi probabilmente si ricorda di un racconto dell'orrore sentito dagli amici una sera della sua infanzia che è rimasto impresso nella sua memoria o di un edificio particolarmente suggestivo che ha immaginato essere infestato dai fantasmi. E siccome da bambina mi dilettavo a inventare storie su case stregate e bambole dell'orrore, terrorizzando in egual misura i miei coetanei sia maschi e che femmine, ho voluto scrivere questa nota positiva su Piccoli Brividi. E' infatti una serie di libri che ci insegna una grande verità: davanti a un lupo mannaro assetato di sangue urliamo tutti allo stesso modo.
;)

*Lo so, lo so che è una citazione presa dalla serie televisiva, ma non ho resisito. Pignoli.

Nel caso questo post vi abbia particolarmente interessato e muoriate (letteralmente) dalla voglia di leggere uno dei libri, vi do i miei tre titoli preferiti: la scuola maledetta, il fantasma della porta accanto e il mistero del lago gelato (un altro molto carino è "ectoplasmi!" il che mi suggerisce che forse sono un po' troppo ossessionata dai fantasmi...).

2 commenti:

  1. Ricordo che ne hanno fatto una trasposizione tv...ma non posso dire se effettivamente, ogni episodio corrispondeva ai volumi della collana.

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    1. Gli episodi sono abbastanza fedeli per i tempi anche se alcuni si prendono diverse libertà come finali alternativi o personaggi un po' diversi. Ad ogni modo non sono sicura sia stato realizzato un episodio per ogni racconto

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